Sui 3.500 metri di aree verde e sportiva, una struttura modulare su due piani potrebbe ospitare tutti, anche i convittori. Ipotesi al vaglio del Comune per l’autorizzazione
TERAMO – Se per l’area dell’ex stadio comunale non è possibile ricevere l’autorizzazione del Comune di Teramo alla cessione dell’area perchè su di essa esiste già un progetto finanziato, diversa è la situazione per quella del plesso scolastico ‘D’Alessandro’ nella zona Ponte di San Ferdinando-Acquaviva: è qui che adesso la Provincia di Teramo rivolge la sua attenzione per creare un polo scolastico naturale con la realizzazione della benedetta scuola jolly, utile per ospitare sia la popolazione studentesca del Delfico evacuato, sia quelle degli istituti che negli anni a venire dovranno lasciare spazio nelle proprie scuole agli interventi di ricostruzione.
L’area della ‘D’Alessandro’, dove è stato già effettuato un sopralluogo da parte del presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, – accompagnato dai tecnici dell’ente, dal vicepresidente Andrea Core e dall’assessore comunale ai Lavori pubblici Marco Di Marcantonio -, garantirebbe una superficie utile di circa 3.500 metri quadrati, forse già di per sè sufficiente per accogliere un numero consistente di studenti. Qui, tra l’altro, potrebbero essere ospitati anche i convittori, la cui destinazione originaria sarebbe quella dell’area camper nella stessa zona. La struttura scolastica sarebbe realizzata su due piani, in moduli prefabbricati, con tutti i servizi necessari e gli spazi previsti per l’attività didattica e costituirebbe soluzione definitiva come edificio vero e proprio.
Come si evince dalla cartina che accompagna questo articolo, la scuola jolly andrebbe a sostituire l’area sportiva (campo di basket e area verde confinante), senza però precludere la presenza di questo spazio al servizio della scuola media D’Alessandro. Entrambe verrebbero infatti ‘traslate’ poco più in là, nell’area verde del parco fluviale al confine con il parcheggio del PalaGiorgioBinchi e del ponte. Questo conserverebbe e implementerebbe la destinazione del lungofiume.
L’ipotesi è al vaglio del tavolo istituzionale e sulla sua disponibilità è atteso il parere del Comune di Teramo che ne è proprietario: la via procedurale potrebbe anticipare l’eventuale concessione dello stato di emergenza, chiesto da Comune e Provincia.